Grande successo di pubblico e critica domenica 23 novembre al Teatro Pirandello di Agrigento per la messa in scena di “Demetra”, un progetto teatrale curato dall’associazione NOESIS e diretto da Franco Ventura.
L’iniziativa rientra nel progetto omonimo con cui CENTRODONNA George Sand Aps (capofila), NOESIS e ARCI Arcobaleno hanno partecipato alla selezione di progetti culturali per “AGRIGENTO CAPITALE DELLA CULTURA ITALIANA 2025”.
Salutando il numeroso pubblico, Luigi Sferrazza, Presidente del CENTRODONNA George Sand, ha sottolineato l’alto valore culturale e sociale dell’iniziativa, evidenziando come essa restituisca un palcoscenico importante come il Teatro Pirandello a un’associazione di volontariato di base dedita al teatro.
L’associazione NOESIS si conferma un laboratorio di grande aggregazione sociale e inclusiva, coinvolgendo un’ampia “comunità di attori” di tutte le età – bambini, giovani e adulti – in un’esperienza corale sotto la sapiente e magistrale regia di Franco Ventura, che ha curato anche la riduzione e l’adattamento del testo.
Prima dello spettacolo, Sferrazza ha sollecitato un momento di profonda riflessione sul tema della violenza di genere, richiamando il mito del rapimento di Persefone:
“Il rapimento di Persefone da parte di Plutone è l’archetipo narrativo della violenza subita da una donna, simboleggiando la privazione della libertà e l’aggressione. Demetra, madre che cerca disperatamente la figlia, incarna il grido di tutte le donne a cui sono state sottratte la libertà, la dignità, l’amore, o persino la vita.”
La riflessione è stata arricchita dall’intervento del Prof. Giuseppe Girgenti, filosofo e docente all’Università San Raffaele di Milano, che ha illuminato il significato del mito di Demetra, la Grande Madre Terra, che con il suo amore insegna la speranza che non viene mai meno.
Apprezzata l’interpretazione di tutti gli attori: da Katia Castellana nel ruolo di Demetra, alla giovanissima Gloria Spoto nel ruolo di Proserpina, da Luigi Sferrazza Junior (coinvolto alla vigilia dello spettacolo in sostituzione dell’attore designato, assente per influenza) diventato la mascotte applauditissima da tutti, ai giovanissimi Enzo Minaldi, Frou Nobile, Carmelo Sanfilippo, Giuseppe Iatì, Giuseppe Nobile nei ruoli di Plutone (Ade), Dioniso, Trittolemo e Faino, agli attori più maturi Franco Ventura, Franco Terrazzino, Maria Rosa Collura, Cettina Bennardo, Raffaella Conti e Clelia Smiroldi nei ruoli di Zeus, Pindaro, Hermes, Ecate (Selene), Metanira, Calliroe, Rodope. E poi il coro delle ninfe con Tania Vitello, Tania Airò, Irene Bunone, Luca Ciulla, Simona Ciulla, Gloria Spoto, il Coro dei DemoniI (daimon) con Riccardo Terrazzino, Marco Sferrazza, Biagio Caputo, Andrea Corio e il Coro dei Mistagoghi con Giusy Taiella, Maria Teresa Lionte, Angela Martorana, Elisabetta La Rocca, Anna Maria Modica, Liliana Arrigo, Letizia Scichilone, Tania Cutugno, Vera Di Francesco fino al Flauto magistralmente suonato dal Maestro Giuseppe Baio. E da dietro le quinte, l’audio service di Cucchiara, il Direttore di Scena con Gerlando Natalello, la Coreografia dell’instancabile Katia Castellana.
Scenografia di Franco Ventura, l’ Aiuto Scenografico Leonardo Tanto, il Montaggio Scene a cura di Riccardo Terrazzino, Rosario Nobile, Gerlando Natalello, Andrea Corio,Marco Sferrazza;
Costumi curati da Giovanna Vullo, trucco e parrucco di Frou Nobile, Commento Fonico Luci e Effetti Speciali a cura di Emanuele Matina, Carmelo Rinoldo e Gaia Bunone e infine i Suggeritori Carmelo Di Caro, Lina Paris.
Una comunità di attori di base numerosissima ben coordinati e diretti Da Franco Ventura.
Lo spettacolo non si ferma qui: sarà riprodotto il 16 dicembre al Teatro Sociale di Canicattì, il 19 dicembre al teatro Regina Margherita di Racalmuto e il 20 dicembre al Teatro comunale di Favara.




